Parto per Arki? Il vento sembra buono, ma noto anche che c’è parecchia onda. I vicini francesi mi confermano che ci sarà mare mosso, ma decido comunque di partire. Appena fuori dal porto, il vento soffia a 10-12 nodi, mentre il mare è già ben formato con onde di almeno 2 metri. Apro il genoa e la barca prende velocità, raggiungendo i 5 nodi di bolina. Non è male, ma sento che senza la randa fatica un po’ a orzare. Stranamente, al timone non avverto nulla, forse perché è idraulico o magari è solo una mia impressione. Vorrei issare la randa, ma dopo le difficoltà delle ultime volte, preferisco aspettare condizioni più calme. La drizza, che vedo attorcigliata attorno a una crocetta, mi conferma che oggi non è il giorno giusto per issare la vela.
Dopo un po’ di ballare sull’acqua, decido di accendere il motore fino al promontorio dell’isola. Da lì apro di nuovo il genoa, navigando di bolina in direzione della baia che avevo scelto come destinazione. Dopo 9 miglia nautiche, arrivo in una baia stupenda dai colori spettacolari, ma estremamente stretta e con fondali profondi solo 2-3 metri. Provo ad ancorare un paio di volte, senza successo. Alla fine, trovo rifugio in una piccola spiaggia vicina, dove riesco ad ancorare perfettamente su un fondale sabbioso. Il vento rimane stabile tra i 10 e i 15 nodi, e il mio generatore eolico continua a produrre una buona quantità di corrente.
Nel frattempo, mi concedo una pausa per guardare Moto GP, l’America’s Cup e un po’ di automobilismo. Ma la vera emozione della giornata arriva quando finalmente videochiamo mio padre per la prima volta! Era ora!
Un’altra grande novità del giorno: per la prima volta a cena ho dovuto mangiare dentro perché fuori faceva troppo freddo… e indossavo solo una maglietta!
Per fortuna non ho ancorato nella baia strettissima, perché durante la notte il vento ha girato di 180° e avrei dovuto risolvere un bel problema al buio!
Il giorno dopo decido di visitare il minuscolo porto di Arki. Proprio mentre arrivo, due barche escono, lasciando spazio giusto per una decina di imbarcazioni, ma solo monoscafi, visto che i catamarani occupano il posto di due! Appena arrivato, il proprietario di una taverna, vedendomi solo, si offre subito di aiutarmi, e io lo ringrazio andando a cena da lui la sera stessa.
Questa piccola isola offre principalmente belle baie con acque cristalline, ma poco altro. Il porticciolo è dotato di WiFi, anche se la connessione era instabile perché ero ormeggiato nella parte più occidentale. Non c’è acqua né elettricità, e quando ho chiesto una doccia, mi hanno detto che era chiusa. I prezzi dei prodotti nel negozio sembrano da boutique, e il minimarket… è veramente “mini”! Le due taverne del centro, però, hanno un buon menu a prezzi ragionevoli. Ho notato che i pochi turisti si spostano con golf cart elettrici, mentre i locali preferiscono gli scooter.
Per sgranchirmi un po’, ho fatto una passeggiata fino alla solita chiesetta in cima alla collina, scegliendo poi un sentiero inesistente per tornare giù.
In conclusione, Arki è un posto che visiti una volta per poter dire “ci sono stato”, ma probabilmente non ci tornerai una seconda volta. È un po’ spoglio e privo di particolari attrattive.
Ah, dimenticavo… ho incontrato George e Mildred! Chi ha la mia età si ricorderà…
5 Comments
Che bell’avventura ? ma la vera domanda é…. Chi sono George e Mildred?
https://en.m.wikipedia.org/wiki/George_and_Mildred
delfini??
Leggi https://flippercata.com/12-13-agosto-2024-pirate-bay/
questa me l’ero persa!