Oggi, nonostante il vento leggero, decido di partire perché soffia nella direzione giusta. In cielo si formano delle nuvole che mi fanno pensare che presto pioverà, anche se l’app Windy non prevede precipitazioni. Infatti, appena partito, arrivano le prime gocce. In lontananza vedo le nuvole scaricare molta acqua.
La navigazione procede bene, anche se a tratti la velocità della barca scende sotto i 3 nodi. In questi casi, accendo il motore, per poi spegnerlo non appena il vento si fa più favorevole. Avvicinandomi alle coste di Samos, noto un comportamento strano del mare: sembra evidente che le correnti provenienti da nord si stiano scontrando con quelle da sud. La barca rallenta, anche se il log – lo strumento che misura la velocità rispetto all’acqua – segna la stessa velocità di prima. Controllo il GPS e noto che stiamo perdendo circa 2 nodi: la corrente contraria è quindi di 2 nodi. Mi chiedo se, passando più lontano dalla costa, avrei trovato le stesse correnti. Il vento continua a variare d’intensità e, purtroppo, nelle ultime 2,5 ore sono costretto ad utilizzare il motore. In queste 35 miglia nautiche e 6.5 ore di navigazione, credo di aver usato il motore più delle vele.
Arrivo al porto di Vathy e noto che le barche sono ormeggiate all’inglese, non con le trappe. Un uomo con l’aspetto di un vecchio lupo di mare, barba e capelli bianchi, occhi azzurri intensi, mi indica dove ormeggiare e mi dà una mano. Purtroppo, gli scarichi fognari finiscono direttamente nel porto, e l’odore si sente.
Samos, l’isola “completa”: è turistica, molto verde, con ampie spiagge, soprattutto lungo la costa sud, dove si trova, per citarne una, Psili Ammos. Anche la costa nord offre belle cale sassose con acque verdissime come Tsamadou e Kokkari. A Vathy (Samos City) c’è una significativa presenza di immigrati e la città stessa non è particolarmente attraente, mentre Pythagoreio e Marathokampos sono decisamente più carine. Karlovasi, vista dal mare, non sembra un granché, ma l’interno è più accogliente. Kokkari è un paesino affascinante, pieno di ristoranti sul mare. Mi piacerebbe tornarci per assaporare un pranzo in riva al mare.
Come le altre isole visitate sinora, l’ho trovata molto pulita. Spesso la sera, le piazzette principali di Vathy si animano di ragazzi e adulti che presentalo le attività sia sportive che del tempo libero del proprio club.
Sull’isola ho notato molti ciclisti, sia su bici da corsa che su mountain bike, anche se l’unica cosa che ho trovato sono numerose strade forestali – utili in caso di incendi – ma nessun single track. Per gli amanti del trekking, però, Samos offre molte opzioni: sul sito samoshikes.gr/routes ci sono itinerari adatti sia ai principianti che agli escursionisti esperti. Dopo due mesi in Grecia, ho finalmente visto i primi due semafori, e ho notato che qui le persone non lasciano le chiavi degli scooter inserite, mentre le biciclette vengono sempre legate con i lucchetti. Vantaggi e svantaggi delle isole più grandi!
Per visitare le principali attrazioni dell’isola servono almeno tre giorni. Uno scooter (60 € per tre giorni) è più che sufficiente, soprattutto perché nelle cittadine trovare parcheggio è più facile. Oltre ai luoghi già menzionati, ho visitato le cascate di Potami. Per chi non ha mai nuotato sotto una cascata, è un’esperienza unica. Consiglio di essere almeno in due e di indossare buone scarpe da bagno. Dopo una camminata di 10 minuti, si raggiunge la prima pozza; da lì, nuotando per altri 2-3 minuti, si arriva alla prima cascata, alta circa un metro. Bisogna arrampicarsi su una parete scivolosa, purtroppo senza corde. Poco dopo, c’è una seconda cascata di 2,5 metri con una corda per aiutarsi a risalire. Non sono andato oltre, ma mi hanno detto che per raggiungere la terza cascata servono altri 20 minuti.
Non capisco perché l’Acquedotto di Eupalino abbia così tante recensioni positive su Google Maps. L’ingresso costa 10 €, e tutto ciò che vedi è un tunnel. La visita potrebbe essere interessante se la guida fornisse spiegazioni dettagliate, ma alle domande rispondono spesso con un “credo” o “non lo so”.
La prossima volta che visiterò Samos, credo che ancorerò in una delle baie sabbiose della costa sud, vicino alla Turchia, invece di tornare al porto di Vathy. Potrebbe anche essere interessante noleggiare un 4×4, come un Vitara, per esplorare i tanti chilometri di strade sterrate e visitare i villaggi dell’entroterra e delle montagne.