Questa volta le previsioni del vento ci hanno azzeccato: 15-20 nodi per i due terzi della traversata, per poi calare del tutto avvicinandosi alla costa. Non ci si può lamentare: la tratta dalla Marina di Sani a Platamonas, lunga 35 miglia nautiche, è stata completata in 6 ore e mezza.
Già da lontano si poteva ammirare la maestosità del Monte Olimpo, la leggendaria dimora degli dèi greci. Con i suoi quasi 3000 metri, è la montagna più alta della Grecia e domina il paesaggio in modo impressionante.
Un dettaglio curioso: già a 3-4 miglia dall’arrivo ho iniziato a vedere farfalle svolazzare. Ma dove stavano andando? Mistero.
All’arrivo in porto sono stato accolto calorosamente dal responsabile, con il quale ho scambiato una lunga chiacchierata. Mi ha suggerito alcuni luoghi da visitare nei dintorni e, a dimostrazione dell’ospitalità greca, mi ha persino proposto di portarmi qualcosa da una taverna dove avrebbe cenato. Ho accettato volentieri e mi sono ritrovato con una moussaka e una melanzana al forno da urlo — capaci, credo, di risvegliare anche gli dèi dell’Olimpo! E non ha voluto nemmeno essere pagato… incredibile.
Il giorno successivo ho iniziato le mie esplorazioni salendo in bici verso Palios Panteleimonas, un suggestivo borgo di montagna con case in pietra e viuzze lastricate. Mi è parso abitato quasi solo nei mesi estivi, probabilmente per accogliere turisti. Ci sono molti negozietti (molti di erbe medicinali) e numerose taverne. Ho anche letto che questo villaggio è stato usato come location per alcune scene cinematografiche.
Ma la gita più straordinaria è stata senza dubbio quella alla regione di Meteora, a circa un’ora e mezza d’auto da Platamonas. Entrarvi è come cambiare dimensione: se la zona circostante è collinare, qui si ergono immense colonne rocciose — non di roccia compatta, ma di conglomerati legati da un materiale simile al cemento. Un fenomeno geologico affascinante. Sulle sommità di queste colonne sorgono numerosi monasteri: dall’esterno sono spettacolari, ma all’interno (fatta eccezione per il Monastero di Gran Meteora) non offrono molto. Vale però la pena ricordare che per visitarli bisogna affrontare parecchi scalini!
In un’altra giornata ho caricato la bici sul treno e, dopo un’oretta e mezza, sono arrivato a Thessaloniki (salonicco). Purtroppo la città non mi ha entusiasmato. A parte il lungo lungomare ricco di aree tematiche, non c’è molto che mi abbia colpito. Le vie pedonali, solitamente animate da taverne e negozi, qui sono attraversate da auto e poco caratteristiche. Forse la parte più interessante è la zona del mercato del pesce, con decine di pescherie affollate.
Avevo anche pensato di salire sul Monte Olimpo per toccare la neve, ma i 1500 metri di dislivello mi hanno fatto desistere. Ho optato per una visita più tranquilla alla cascata Enipeas, con l’invitante pozza naturale. Non oso immaginare la folla nei mesi estivi! Poco distante si trova un altro monastero, le cui stanze hanno porte alte poco più di un metro… un’esperienza decisamente particolare.
Ho concluso le visite con il castello bizantino di Platamonas. Da fuori è davvero affascinante, ma all’interno c’è poco da vedere, nonostante il biglietto d’ingresso costi 10€.
Ora che il vento si è calmato, è tempo di ripartire. Inizia la discesa verso le Sporadi, anche se dovrò effettuare una tappa intermedia visto che il percorso totale sarà di circa 70 miglia nautiche.