Oggi è finalmente il giorno in cui voglio issare la randa, ma prima do un’occhiata a tutto per essere sicuro che sia in ordine. Per fortuna lo faccio, perché mi accorgo che il lazy jack (i cavi che aiutano a far scendere la randa) era montato male, e la vela non sarebbe potuta salire correttamente! Decido anche di provare la jackline, quella cinghia piatta che si usa per agganciarsi con un moschettone e l’imbracatura, così da poter camminare in sicurezza anche con mare agitato. Ne piazzo una da poppa a prua per essere pronto.
Partiamo, ma subito noto che il log, il misuratore di velocità della barca, non funziona. Dopo un controllo, scopro che, essendo rimasto fermo per diversi giorni, i micro-organismi marini hanno iniziato a colonizzarlo! Nonostante tutto, isso la mia bella randa e provo a terzarolare (ridurre la superficie della vela) per vedere se tutto funziona. Tutto è a posto, tranne il vento, che oggi è praticamente assente. Navighiamo a malapena a 1.5 nodi con vento al traverso, quindi decidiamo di andare a motore fino al Nord di Leros, dove ci sono delle piccole isole ideali per l’ancoraggio.
Dopo circa 10 miglia nautiche, arrivo a Archangelos, un piccolo scoglio. L’ancora tiene subito bene, ma quando scendo a controllare l’acqua è torbida, riesco a malapena a vedere l’ancora sul fondo, che si trova a 5 metri di profondità. Mi dicono che la torbidità è dovuta alla presenza di diversi allevamenti di pesce (fish farm) nella zona.
Nonostante l’ancoraggio, non sono del tutto soddisfatto di come sono montate le cime della randa. Per issare la vela e prendere i terzaroli, devo sempre andare sul ponte, il che non è affatto comodo. Decido quindi di riposizionare tutto, rinviando tutte le manovre al pozzetto. Domani, se il vento sarà favorevole, proverò le modifiche per vedere se tutto funziona meglio!