Oggi il vento mi spinge finalmente verso Nord, avvicinandomi al luogo dove lascerò la barca per l’inverno. All’inizio tutto procede bene, ma poi il vento cala, costringendomi ad accendere il motore. Ritorna però in prossimità dell’isola di Samos. Nei giorni successivi avevo pianificato di fermarmi nelle baie che avevo esplorato in scooter, partendo dalla più a Est. Tuttavia, quando raggiungo Psilli Ammos, trovo la baia quasi deserta, con solo un altro catamarano ancorato. Decido quindi di fermarmi lì, con 3 metri d’acqua sotto la barca, sabbia finissima e un’acqua turchese che sembra uscita da una cartolina. Un vero paradiso!
Durante la notte e il giorno seguente, il vento soffia impetuoso, fino a 30 nodi, così rimango ancorato a bordo a occuparmi di vari lavori e a stilare la lista delle cose da fare per preparare la barca all’inverno. Mi accorgo però di un’anomalia nell’indicatore del carburante. Mi era stato detto di fare riferimento alle righe disegnate sull’indicatore, ma ora mi segna che il serbatoio è quasi vuoto. Preferisco non rischiare e decido di fare rifornimento. Il porto più vicino è Pithagorio, ma non mi attira: troppo snob e troppo esposto ai curiosi che passeggiano sulla banchina. Opto invece per Ormos Marathokampou, anche se si trova a Sud-Ovest dell’isola, mentre io sono a Sud-Est. Questo cambio di piani significa rimandare la visita delle altre baie che avevo in mente.
Parto con una bellissima andatura al gran lasco, il vento soffia lateralmente da dietro e la barca fila che è un piacere! Arrivo in prossimità del capo più meridionale di Samos e il vento sparisce completamente. All’orizzonte vedo una striscia scura, con l’acqua che schiuma e una barca inclinata a 45 gradi. Capisco subito che sta arrivando vento forte dall’altra direzione. Metto quindi due mani di terzaroli sia alla randa che al genoa e mi preparo. Pochi minuti dopo arriva un vento di 20 nodi in faccia, costringendomi a risalire di bolina verso la mia destinazione, zigzagando e modificando continuamente la quantità di vela. Alla fine, devo disinserire il pilota automatico e governare manualmente, seguendo le raffiche. L’ultimo miglio lo percorro a motore, il vento è troppo irregolare, e nel frattempo preparo la barca per l’entrata in porto.
Durante questa veleggiata, mi ha sorpreso la presenza di un gran numero di pesci volanti. Vederli emergere dall’acqua e librarsi nell’aria, planando per qualche metro prima di tuffarsi di nuovo, è stato davvero affascinante. Uno spettacolo che non si vede tutti i giorni e che aggiunge un tocco magico all’esperienza in mare
Dopo 24 miglia nautiche e 5 ore di navigazione intensa e appagante, arrivo a Ormos Marathokampou, dove mi attende una fantastica cena a base di filetto di manta: una vera delizia!
Nei dintorni del porto c’è poco da vedere, così dedico il mio tempo a cercare accessori per preparare la barca al rimessaggio invernale. Approfitto anche per fare un giro nei paesi principali dell’isola e visito Mitilini, dove noto una grande base militare con carri armati. Immagino comunque che durante le feste il paesino possa essere più animato.
Nel frattempo, inizio i preparativi per l’inverno, pulendo e piegando sia il tender che il SUP. Tutti i lavori effettuati a bordo sono elencati e descritti qui.
Il 5 ottobre lascio Ormos Marathokampou senza rimpianti. Non mi sono trovato bene: non si può definire un vero marina, dato che era accessibile a chiunque, compresi i pescatori dilettanti che chiacchieravano tutta la notte. Tuttavia, devo ammettere che i servizi igienici erano impeccabili, anche se chiudevano quando il responsabile del porto era assente. Il prezzo di 52€ a notte mi sembra esagerato per quello che offre, soprattutto considerando che altri porti comunali con servizi simili mi hanno chiesto solo 20€ al giorno.
Proseguo verso Karlovasi, dove lascerò la barca per l’inverno. Purtroppo, durante le 18 miglia nautiche di navigazione, ho potuto usare le vele solo per 5 minuti, a causa del vento che non ha collaborato.
Arrivato al boatyard di Karlovasi, noto che è in fase di ristrutturazione. Il responsabile, molto gentile, mi spiega i lavori in corso, che per ora comportano qualche disagio, come la mancanza di servizi e l’impossibilità di lavare e piegare le vele. Inizio comunque a la barca per il lungo riposo invernale e i lavori effettuati puoi trovarli qui.
Dopo 2 mesi sull’acqua, 320 Miglia Nautiche e 70 ore effettive di navigazione, la barca è ora pronta per affrontare la pausa fino alla prossima stagione.